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Storia del gioco dei dadi. Gli Aliossi o Astragali

Il gioco degli astragali

Il gioco degli aliossi o astragali ha radici antichissime ed è stato giocato in molte culture diverse nel corso della storia. Esso prevede l’utilizzo di ossicini di pecora o di montone, che vengono lanciati e raccolti dai giocatori. Nel greco antico il gioco era chiamato “astragalo”, poiché i dadi utilizzati erano ricavati dagli astragali degli animali e avevano quattro facce con diversi valori numerici.

In latino, invece, il gioco era chiamato talus e questo termine si riferiva sia all’osso animale utilizzato che al dado ricavato da esso. Anche in Afghanistan il gioco è ancora popolare e viene chiamato Buzul-bazi.

Il gioco moderno prevede l’utilizzo di dieci aliossi di plastica o di metallo e una palla di gomma. Prima di iniziare, i giocatori stabiliscono chi inizia lanciando gli aliossi in aria e provando a prenderli con le mani. Successivamente, i giocatori a turno rimbalzano la palla da terra, raccolgono gli aliossi e prendono la palla prima che rimbalzi per la seconda volta.

Il numero di aliossi da raccogliere è crescente e dipende dal totale degli aliossi utilizzati nella partita. Non esiste una regola ufficiale riguardante l’area di gioco, ma essa viene decisa dai giocatori. Il vincitore è il giocatore che raccoglie il maggior numero di aliossi, e il gioco può essere reso più difficile aumentando il numero di aliossi utilizzati.

Il gioco moderno degli aliossi prevede l’uso di dieci ossicini di plastica o metallo e una palla di gomma. Ci sono diverse varianti su come decidere chi comincia, ma solitamente i giocatori si passano gli ossicini in mano lanciandoli in aria e cercando di prenderli prima con il dorso e poi con il palmo della mano. Una volta iniziata la partita, gli ossicini vengono sparsi a caso sull’area di gioco e i giocatori si alternano nel rimbalzare la palla da terra, raccogliere gli ossicini e prendere la palla prima che tocchi il suolo per la seconda volta.

Il numero di ossicini da raccogliere aumenta progressivamente: ad esempio, si comincia con uno, poi si passa a due e così via, fino al numero totale di ossicini usati nella partita. Può esserci qualche ossicino in più che non si adatta al numero sequenziale. L’area di gioco viene decisa dai giocatori in quanto non ci sono regole ufficiali. Alla fine della partita, il vincitore è colui che ha raccolto il maggior numero di ossicini, e se si vuole rendere il gioco più difficile, si può utilizzare fino a quindici o venti ossicini.

Il gioco delle cinque pietre

Il gioco delle cinque pietre, noto anche come gioco degli astragali, ha origini antiche ed era molto popolare tra i greci e i romani. In passato, le donne greche e romane portavano sempre con sé un sacchetto di pietre per divertirsi con questo gioco. Oggi, ci sono testimonianze di questa pratica esposte presso il Museo archeologico nazionale di Taranto.

Per giocare, servono cinque pietruzze, preferibilmente rotonde. Tradizionalmente, le pietre appartenevano al giocatore, ma non c’è nulla che vieti di usare quelle degli altri. Il gioco richiede almeno due giocatori.